Progetto benefico 2021

UN PROGRAMMA SALESIANO IN COLOMBIA PER COMBATTERE LO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO MINORILE

In Colombia, a sud-ovest di Medellin, nel bacino di Sinifanà, la principale fonte economica di sostentamento è l’estrazione del carbone. Lo si fa in miniere spesso abbandonate, “informali”, prive di ogni sistema di sicurezza, soggette ad allagamenti ed esplosioni, dove molti cunicoli sono talmente stretti che gli adulti non riescono a passare. Ecco allora che si portano a lavorare in miniera i bambini senza tuttavia percepirlo come uno sfruttamento minorile, ma come il proseguimento di un’attività nella quale è impegnata la famiglia.

Le condizioni di vita di questi bambini/e e ragazzi/e sono davvero difficili.

La maggior parte di loro non vanno a scuola o hanno abbandonato precocemente gli studi. Inoltre soffrono le conseguenze di tutti i problemi sociali ed economici tipici delle città minerarie colombiane quali disgregazione famigliare, consumo di droga e alcol, inserimento in gruppi armati illegali, prostituzione minorile, abusi, violenza…

Anche sul piano della salute e della sicurezza questi minori vivono una condizione di grande vulnerabilità. Attraverso un sondaggio è emerso che ben l’81% della popolazione mineraria minorile è stata malata negli ultimi 6 mesi.

Infine una particolare attenzione merita la situazione delle ragazze nella regione. Le minorenni si trovano spesso in una situazione di grave rischio fisico e morale,  non hanno accesso all’istruzione di base e quasi sempre finiscono per essere considerare come oggetti sessuali con il conseguente aggravarsi e diffondersi del fenomeno delle ragazze madri.

Per prevenire lo sfruttamento del lavoro minorile e tutte le sue conseguenze, i padri di Don Bosco da circa venticinque anni hanno avviato il programma Dejando Huellas (letteralmente Lasciando impronte) e se oggi il numero dei bambini lavoratori è diminuito, lo si deve sicuramente anche a questo progetto.

 Il progetto consiste nello sviluppo di un piano globale che mira a prevenire ogni forma di sfruttamento dei bambini, bambine, adolescenti e giovani vulnerabili del bacino del Sinifaná, i cui diritti sono minacciati e/o violati, con una particolare attenzione allo sfruttamento lavorativo. Propone un progetto di vita alternativo mirante a rafforzare la coesione famigliare e ad agevolare un cambio generazionale di mentalità.

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