2018 - Mai più schiave. Libere di crescere.

Accra, capitale del Ghana, è al centro di un traffico internazionale di bambini e ragazze inviati in Medio Oriente e in Europa spesso come schiavi domestici o sessuali. 

L’impegno dei salesiani: il Child Protection Centre di Ashaiman 

I Salesiani aiutano le autorità locali a stroncare questi traffici accogliendo le vittime in centri riabilitativi e di formazione professionale, avviandole ad un inserimento lavorativo nella società. 

In Ghana, come in molti paesi africani, il traffico di bambini è una realtà diffusa. Qui, i primi Figli di Don Bosco arrivarono nel 1992. Fondarono una missione a Sunyani, e si misero subito al lavoro per tutelare i bambini e i ragazzi più vulnerabili e i minori vittime della tratta.  
Le famiglie nei villaggi più poveri e isolati, i più colpiti da fenomeni come la desertificazione e i cambiamenti climatici, dove l’economia di sussistenza non basta più, scelgono di affidare i loro figli a persone che promettono di occuparsene. Da quel momento in poi, di tanti bambini si perdono le tracce. Alcuni, i più fortunati, finiscono nelle maglie del child labour, il lavoro minorile.  
Qui in Ghana, capita di vedere bambini di 6 o 7 anni che trasportano sulla testa grossi carichi nei pressi di una fattoria, ragazzini chini sulle spiagge intenti a districare reti ingarbugliate o a trasportare ceste nei mercati. Ma ci sono minori con un destino ancora peggiore: le ragazzine. Documenti falsi alla mano, grazie all’aiuto di agenzie conniventi con gruppi criminali organizzati, partono alla volta dei Paesi del Golfo dove vengono sfruttate in lavori umili, spesso subendo abusi sessuali. Per rispondere al bisogno di offrire accoglienza alle bambine e ai bambini intercettati dalla polizia e sottratti al traffico e allo sfruttamento, i Salesiani hanno aperto ad Ashaiman un centro (CPC – Child Protection Centre) nel 2014. Qui vengono accolti minori tra i 6 e i 17 anni ai quali viene data la possibilità di seguire un percorso di riabilitazione e quando possibile il reinserimento familiare.  
Il CPC salesiano è al tempo stesso rifugio, famiglia, scuola. Futuro.  

Il presente progetto ha lo scopo di ampliare il bacino di utenza del centro offrendo anche alle ragazze più grandi, di età compresa tra i 14 e i 20 anni, la possibilità di un percorso di accoglienza, riabilitazione, formazione professionale e reinserimento familiare.  

L’attività si articola in una serie di interventi: 

1.1 Intercettazione di 100 ragazze vittime di traffico e tratta negli slum e alle frontiere del paese, ricerche personalizzate per verificare le reali condizioni di ciascuna. 

2.1 Accoglienza di 50 ragazze per 12 mesi presso il CPC dove seguiranno un percorso  riabilitativo per i primi 3 mesi. 

2.2 Formazione professionale in pasticceria, estetica, sartoria e bigiotteria per i 9 mesi successivi.  

3.1 Ricerche per rintracciare la famiglia di origine e per il reinserimento familiare, quando possibile.  

3.2 Accompagnamento sociale e psicologico per la famiglia. 

4.1 Erogazione di un micro-credito per avviare una piccola attività  

      generatrice di reddito e consegna di strumenti utili. 

5.1 Formazione della famiglia affinché supporti la propria figlia nella realizzazione della sua attività generatrice di reddito. 

6.1 Campagne di sensibilizzazione contro il traffico e lo sfruttamento minorile attraverso materiale divulgativo e incontri con i leader del mercato di Accra, i leader tradizionali e le famiglie delle beneficiarie. 


Condividi